LORO E NOI - 28/03/2025
 
«A ogni costo»

Se qualcuno si ricorda ancora i fieri proclami dei patrioti e dei sovranisti italici, freschi di insediamento al Governo, contro l’Europa delle élite, delle euroburocrazie, dei sempreverdi “poteri forti” (espressione dai contorni utilmente vaghi e imprecisi, comoda da scagliare contro gli avversari ma senza la spiacevole implicazione di dover fare i conti con i reali legami con gli interessi capitalistici del proprio campo), se qualcuno ha ancora memoria delle pacchie finite in Europa in virtù delle rudi e popolari spallate contro lo status quo comunitario da parte di questi sedicenti rivoluzionari conservatori, è bene che tenga presente come nei momenti che contano questi orgogliosi tratti identitari possono finire tranquillamente in naftalina. Verranno rimessi in circolo quando i tempi della sceneggiata elettorale lo richiederanno o quando troveranno più corposi interessi borghesi da rivestire.
Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia si sono fatti venire i «mal di pancia» di rito, hanno cercato di cambiare il nome al programma di riarmo europeo (Defend al posto di ReArm e la coscienza di questi nemici di Bruxelles è tacitata...) e infine «hanno deciso di votare con gli altri gruppi della coalizione von der Leyen» (La Stampa, 13 marzo).
Intanto Panorama (26 febbraio) ha sintetizzato in copertina il senso profondo della politica rivolta dall’Amministrazione Trump all’Ucraina e nei confronti della Russia: «Pace a ogni costo».
Prendiamo nota. Per questi ambiti di destra in Italia, la pace va perseguita «a ogni costo».
Ovviamente prendiamo nota dell’ipocrisia con cui si attribuisce, all’occorrenza, una vocazione pacifista – per quanto rudemente realista – alla propria formula politica di riferimento, borghese e imperialista tanto quanto le piazze in festa per un’Europa imperialista, unita ed armata, come faro mondiale della democrazia. Non abbiamo alcun dubbio, quando verrà il momento del conflitto funzionale agli interessi dei loro gruppi capitalistici di riferimento, i pacificatori «a ogni costo» di oggi riscopriranno come d’incanto le virtù guerriere, il richiamo ai sacri valori da difendere con la spada in pugno (soprattutto se il pugno che rischia di essere sfracellato sul campo di battaglia è altrui, se la carne da cannone la fornisce, come Storia insegna, il proletariato). Ritroveranno immediatamente le parole per le più feroci invettive, per le taglie sulla testa di chi, in quel momento, non si allineerà all’imperativo della guerra e della vittoria del proprio imperialismo «a ogni costo».