LORO E NOI - 28/02/2024
 
La nuova Fiat appartiene a tutti noi

Le fabbriche italiane di Stellantis non vivono certo una fase facile, i lavoratori subiscono periodi di cassa integrazione e le loro prospettive future non sono rosee per la mancanza di commesse e per le esigenze di ristrutturazione produttiva del gruppo. A Pomigliano d’Arco più di 4mila dipendenti dovrebbero terminare l’assemblaggio della Fiat Panda, a Mirafiori la produzione si è fermata per due settimane, e la direzione ha deciso che il montaggio dell’Alfa Tonale avverrà da marzo su un solo turno. L’alternanza, riporta il Corriere della Sera del 24 febbraio, oltre a provocare il dimezzamento della produzione comporterà un taglio di stipendio di 130 euro al mese, mentre anche i premi di produzione per i dipendenti attivi in Italia (circa 46mila) sono stati decurtati di 117 euro nel 2023 nonostante siano state prodotte 100mila auto in più. A fronte di tutto ciò, il compenso per l’amministratore del gruppo, Carlos Tavares, potrebbe arrivare a 36,5 milioni di euro, con un aumento del 56% rispetto ai 23,5 milioni del 2022. La cifra equivale a 518 volte il salario medio dei 258mila dipendenti di Stellantis.