LORO E NOI - 28/12/2023
 
La finta rivolta dei robot, la vera dottrina del capitale

Nella giga factory di Austin in Texas, nell’azienda di veicoli elettrici del magnate Elon Musk, un ingegnere informatico è stato “aggredito” da un robot androide addetto al taglio delle lamiere di alluminio, venendo ferito in maniera significativa ad una mano.
Stando a quanto riportato da la Repubblica, versione online, del 28 dicembre: «La compagnia di Musk non ha mai ufficialmente riportato l’incidente».
Che sia un complotto delle nuove intelligenze artificiali in procinto di sbarazzarsi della razza umana? Siamo vicini ad una insurrezione delle macchine in stile Philip Dick?
Niente di tutto questo, ovviamente… sempre secondo l’articolo citato «Ferite sul luogo di lavoro riguarderebbero, in media, un lavoratore su ventisei alla Tesla contro l’uno ogni trentotto delle altre più grosse case automobilistiche».
Ebbene sì, si tratta semplicemente della solita sicurezza sul posto di lavoro, trascurata anche dall’ingegnoso super imprenditore Musk perché costosa, rallenta la fase produttiva, insomma un impedimento e un inutile orpello rispetto alla sacra valorizzazione del capitale: «Un’avvocata che rappresenta i dipendenti ha dichiarato al Daily Mail che il “numero degli incidenti avvenuti a Tesla sarebbe sottostimato”».
Nessuna rivolta fantascientifica dei robot, quindi, ma la solita, vecchia, “ottocentesca” dottrina del capitale che macina e tritura, letteralmente, da secoli milioni di lavoratori, con o senza innovazione tecnologica.