LORO E NOI - 29/09/2023
 
Lezione dal vero

Chiunque voglia avere un’idea precisa, concreta di come l’odierno populismo che spadroneggia sulla scena politica delle varie metropoli imperialistiche costituisca per la classe operaia solo un inganno demagogico, una truffa ordita da spezzoni di classe dominante ai danni della classe dominata, dovrebbe ascoltare con attenzione l’informativa urgente resa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini il 14 settembre alla Camera a proposito della strage operaia di Brandizzo. Quella impartita dal leader della Lega costituisce, a suo modo, una straordinaria lezione dal vero circa la natura di classe di una ideologia, di una corrente politica che pretende di negare le classi in nome del popolo (ovviamente rappresentato nella maniera più pura e disinteressata dai politicanti populisti, altrettanto ovviamente avversati dai “poteri forti”, annidati sempre e solo nell’altro campo politico borghese). Esaurita, con tono burocratico e con il fare spiccio dell’alto dignitario che deve sbrigare faccende di routine (un altro mondo rispetto alle vocianti pose tribunizie della campagna elettorale), la prassi dell’omaggio rituale agli operai deceduti, il leader populista va al sodo: l’incidente non ha nulla a che fare con le norme che regolano appalti e subappalti, i sistemi di sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sono inappuntabili, determinante è il fattore umano (leggi il comportamento degli operai morti). Nel pieno di questo intervento, al culmine di un’informativa su un incidente che è costato la vita a cinque operai ma ben presto rivelatasi un’apologia aziendale, RFI è celebrata come «un’azienda straordinaria, veramente, di cui andare orgogliosi».
È stata una dimostrazione da manuale della profonda, intrinseca essenza padronale, aziendalistica, del sistema di valori della galassia populista (un’essenza che la unisce intimamente, al di là delle differenti forme ideologiche, declinazioni politiche e posture elettorali, alla variante “progressista”, europeista e liberal della borghesia).
Il populismo di Salvini e soci non prevede la difesa del “popolo” degli operai.