LORO E NOI - 28/10/2022
 
Morti proletari e lacrime borghesi

Sono decine i lavoratori deceduti a seguito di un incidente avvenuto il 14 ottobre nell'area mineraria di Amasra (Turchia). A seguito della tragedia sono giunti messaggi di cordoglio da parte delle autorità di vari Stati. Dagli Stati Uniti, dall'Oman, dal Pakistan, dall'Azerbaigian, dalla Giordania, dall'ambasciata italiana e dal presidente ucraino Zelensky, che ha scritto un tweet in turco (Open online, 15 ottobre). Condoglianze anche da parte del premier greco Mitsotakis e il suo ministro degli Esteri Dendias si è detto «profondamente rattristato». I «minatori deceduti» sono stati ricordati dal presidente russo Putin, che ha voluto esternare la sua «sincera partecipazione» al dolore delle loro famiglie. Da parte sua il presidente turco Erdogan ha affermato in maniera perentoria: «Non vogliamo più correre rischi inutili nelle nostre miniere» (Agenzia Nova, 15 ottobre). Si potrebbe dire molto su questo «nostre» riferito alla proprietà di miniere, fabbriche, infrastrutture in cui la parte che spetta ai lavoratori è quella di tirare avanti tutta la baracca in cambio di un salario con cui continuare a poter vivere e a poter essere sfruttati, spesso affrontando, loro soli, in prima persona i rischi maggiori e gli effetti usuranti di tali attività, mentre i profitti e le prebende sono destinati ad altre componenti del corpo sociale (e il fatto che la proprietà sia pubblica, come nel caso della miniera turca, non cambia di una virgola questo dato di fondo). Potremmo soffermarci su quella espressione, più che ambigua, a cui ha fatto ricorso il potente leader turco: «rischi inutili»... (quali sono i rischi utili? E utili per chi? Dove si colloca il confine tra rischio utile e inutile per la vita di un lavoratore?).
Ma vogliamo limitarci a una breve, sintetica constatazione. La memoria storica della classe operaia consente di conoscere bene il significato reale del cordoglio ritualmente espresso dai ministri, dai presidenti, dagli alti funzionari degli Stati votati a difendere gli interessi della borghesia e lo sfruttamento del proletariato, incaricati di tutelare la valorizzazione del capitale anche a spese della vita, della sicurezza, della dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. Su questa memoria si fonda la consapevolezza di cosa sono le lacrime dei padroni e dei loro politici, le lacrime del capitale, di fronte alla morte operaia. Di quanto valgono.