LORO E NOI - 04/09/2022
 
Hanno la faccia che si meritano

Basta con il pudore, con la satira. Basta nascondersi dietro il “siamo di sinistra”.
Apertis verbis, viva l’opacità, ma soprattutto, viva la signorilità.
Non dobbiamo vergognarci di aver buttato nella pattumiera l’essere di sinistra, il comunismo, la lotta di classe, anzi, adesso finalmente ne possiamo andare orgogliosi… Che si vergognino gli altri!
A farsi portavoce di questa fiera rivendicazione non è un mesto e grigio funzionario del Partito Democratico nostrano, stufo di doversi difendere da chi gli dice che di sinistra ormai hanno ben poco. Si tratta invece dell’ex direttore del fu Cuore - Settimanale di resistenza umana, storico giornale satirico che in una tornata elettorale di parecchi anni fa, osservando le forze politiche in campo, aveva modo di scrivere a lettere cubitali “Hanno la faccia come il culo”.
Infatti, citando il “nostro” che ha modo di disquisire su Repubblica versione online (Venerdì) in data 25 agosto 2022: «[…] voterò Pd senza bisogno di turarmi il naso. È un partito politicamente opaco, e mostra tutte le cicatrici e le debolezze della svolta post-ideologica cui la sinistra italiana è stata costretta dalla catastrofe storica del comunismo. […] E poi, devo aggiungere che il coro di sghignazzi e critiche sul Pd mi ha un poco stufato. Niente di più conformista. A turarsi il naso provvedano gli elettori di altri partiti, ammesso che ne abbiano il tempo e la voglia». Poi parlando di Letta ha modo di affermare: «Ce l’ha messa tutta e non ha perduto, nemmeno nelle circostanze più sgradevoli, quel tratto di signorilità che a me sembra, oggidì, molto anticonformista, per non dire rivoluzionario».
Eccoli qui i “rivoluzionari” opportunisti sessantottini, pronti a rinnegare, per l’ennesima volta, la classe operaia e la lotta per il comunismo, a cui loro in realtà non hanno mai creduto, e a salutare con malcelata soddisfazione il voto utilissimo per l’odierno loro partito borghese.
La nuova rivoluzione è la signorilità, contro i cafoni politicamente scorretti. Del proletariato, dei suoi diritti e delle sue lotte non sanno ormai più che farsene.
Caro Serra, noi comunisti rivoluzionari in realtà ti dobbiamo ringraziare, hai svelato, se ancora ce ne fosse stato il bisogno, il vero volto dell’opportunismo italiano. E ti assicuriamo che non è un gran bel vedere.