LORO E NOI - 31/07/2022
 
Quando il capitalismo ti prende al volo

Fiumi di inchiostro, a livello intermittente, a seconda dell’umore generale del momento, vengono spesi quando un lavoratore si fa male gravemente sul luogo di lavoro o perde “fatalmente” la vita.
I politici si stracciano le vesti, in un peloso lamentìo, i rappresentati delle istituzioni gridano che “non deve più accadere”, e prontamente il giorno dopo il “fato” ripresenta il conto. Pochi controlli, la sicurezza sul lavoro è un costo, i ritmi di fabbrica richiedono sempre più velocità ed efficienza e quindi il “gioco” per i lavoratori è fatto: i cosiddetti incidenti sui luoghi di lavoro sono all’ordine del giorno.
Anche il mondo agricolo, così generalmente rappresentato come vicino alla natura, con i tempi dettati dalle stagioni e non dal mero profitto, non si discosta da questo mesto e vergognoso contesto.
Il 29 luglio il Corriere della Sera, versione online, riporta la notizia di un incidente sul lavoro avvenuto nei campi del padovano: «Fratture multiple e altri traumi per un 18enne, assunto con un contratto di venti giorni per la raccolta delle patate da un’azienda vicentina. Il titolare pretendeva di non fermare il mezzo agricolo per farlo salire». Sempre per il titolare «Si sale al volo sul trattore».
Non c’è tempo, bisogna fare in fretta, in barba alla sicurezza, ai tempi della natura, alla lentezza agreste e via discorrendo.
La visione idilliaca della macina del “mulino bianco” immerso in un panorama di campagna lenta, ricca di vita e quasi paradisiaca si dissolve come neve al sole della realtà, trasformandosi in un'arrotatrice che trita ogni cosa, comprese le persone, che non ha tempo perché il tempo è denaro.
Il capitalismo trasfigura ogni cosa, nella sua insaziabile necessità di essere valorizzato, e i padroncini agricoltori, rappresentati generalmente come indefessi lavoratori legati alla terra e ai tempi della natura, altro non sono che meri agenti del capitale.
Il mulino è bianco solo di facciata, dentro è una nera officina dove vale la regola capitalista dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.