LORO E NOI - 31/03/2022
 
Cibo, acqua, armi

La guerra in Ucraina è certo una guerra europea ma le sue conseguenze vanno oltre il vecchio continente. The Irish Times (da Internazionale, 25/31 marzo) riporta il monito di Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, secondo cui la guerra ucraina significa anche fame in Africa.
«La dipendenza delle fragili economie africane dal mercato mondiale delle materie prime tiene il continente per la gola, gli effetti del conflitto si stanno già facendo sentire fino in Sierra Leone e in Ghana, dove il prezzo del carburante è più che raddoppiato nel giro di poche settimane».
Ucraina e Russia insieme producono quasi un quarto del grano mondiale, e rappresentano quasi il 90% delle importazioni del Kenya, del Sudan, del Ruanda, dell'Etiopia e della Somalia, Paesi già duramente colpiti da una grave siccità.
«L'aumento della fame e della instabilità politica è inevitabile» in un continente già martoriato da problemi sociali, politici e ambientali.
Secondo un recente rapporto dell'Unesco 400 milioni di abitanti dell'Africa subsahariana non ha accesso ai servizi idrici di base.
Cosa fa il capitalismo mondiale di fronte a questi numeri?
Si riarma per affrontare la crisi di oggi e prepararsi a quelle di domani, lasciando la parte più svantaggiata del pianeta al suo triste e ingiusto destino.