LORO E NOI - 22/10/2021
 
Conformismo e potere

Per una certa fase della politica italiana Matteo Renzi ha rappresentato uno dei politici più capaci di intercettare umori, desideri, inclinazioni di ampi settori della borghesia nostrana.
Arrivato al vertice del Governo è stato il principale protagonista di una dura offensiva, quella del Jobs Act, contro la classe operaia, un'offensiva voluta da ampi settori di classe dominante che il conformismo renziano ha ben rappresentato.
Oggi, da senatore della Repubblica, continua a coltivare stretti rapporti con il potere, politico e imprenditoriale, anche a livello internazionale: in Arabia Saudita, Paese che certo non può essere considerato tra i più rispettosi delle condizioni di lavoro, l'ex premier percepisce un cospicuo compenso come membro di Future Investment Initiative, fondazione che fa capo al principe ereditario Mohammad bin Salman.
Il Corriere della Sera riporta (11 ottobre) che Renzi, da agosto, è entrato a far parte anche del consiglio di amministrazione di Delimobil, la più grande società di car sharing della Russia di proprietà di Vincenzo Trani, imprenditore napoletano con ampi interessi in Russia, presidente della Camera del Commercio italo-russa e console onorario della Bielorussia in Campania. Il compenso per il nuovo incarico dell'ex premier? «Non è precisato, ma per l'intero consiglio di Delimobil è l'equivalente di un milione di dollari l'anno». Tra i tanti impegni Renzi ha avuto anche il tempo di scrivere un nuovo libro il cui titolo ha un che di paradossale: l'ex premier ha avuto il coraggio di intitolarlo Controcorrente.