Ciò di cui il capitalismo è degno
Il capitalismo è cosparso di orrori.
Non sono storture di una società che, giunta ad un elevato grado di civiltà, deve soltanto ripulirsi di alcune incrostazioni del passato, ma contraddizioni da lui stesso generate, sempre presenti, vive e non risolvibili.
La narrazione mediatica tende a rappresentare queste “storture” situate in un altrove lontano dal nostro vivere quotidiano.
Purtroppo gli orrori sono qui e ora, come si può ben evincere dalla cronaca recente del “nostro” altrove:
- •Il mattino di Padova, versione online, del 29 luglio: «Caporalato in fabbrica, il racconto dello schiavo: “Ho lavorato 265 ore, me ne hanno pagate 68”».
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• Il Tirreno Pisa, versione online, del 29 luglio: «Licenziati in tronco dopo aver scioperato», azienda Avr di Pisa.
- • Il Messaggero, versione online, del 30 luglio: «Covid, in India i morti 10 volte più dei numeri ufficiali […] Altro che poco più di 400mila morti. Secondo uno studio del Center of Global Development di Washington, i morti di Covid-19 in India sarebbero molti di più. Perché i decessi in eccesso stimati (quelli in più rispetto a una condizione di “normalità”) sono circa 4,9 milioni».
- • La Repubblica, del 20 luglio: «Jeff Bezos nello spazio, missione compiuta: la navicella New Shepard di Blue Origin è atterrata. E anche il secondo miliardario della storia ha raggiunto lo spazio. Jeff Bezos è decollato dal Texas nel giorno del 52esimo anniversario dell’allunaggio».
Così veniamo a sapere che in Italia, nella civile e avanzata Europa, esiste ancora la schiavitù e che se protesti per far valere i tuoi sacrosanti diritti ti lasciano a casa dall’oggi al domani.
Che l’India, tra i principali produttori di vaccini, non è in grado di proteggere la propria popolazione dal virus come potrebbe e dovrebbe fare, (d’altronde il vaccino deve andare a chi lo paga, non si fa mica beneficenza).
Che fior fior di risorse sono state spese e investite per mandare un riccastro in orbita, d’altro canto se l’è meritato. I suoi dipendenti costretti a mingere nelle bottigliette d’acqua per rispettare i tempi di consegna ringraziano.
Ma tutti questi orrori non meritano forse una soluzione?
I lavoratori non meritano un cambiamento radicale di questo spregevole stato delle cose, un suo definitivo superamento?
Una società in cui vigono ancora forme di schiavismo, in cui se manifesti per i tuoi diritti resti senza lavoro, dove se non hai capacità economica non hai diritto a campare, dove i miliardari sperperano ingenti risorse per farsi sparare nello spazio da razzi dalla forma equivoca, non è forse una società priva ormai di ogni fattore progressivo che la renda effettivamente degna dell’intero genere umano che la sorregge?
Di una sola cosa oggi il capitalismo è degno.
Engels nella
Dialettica della natura ha modo di affermare che «
tutto ciò che nasce è degno di perire».
Ecco, il capitalismo è proprio e solo degno di questo…