LORO E NOI - 29/07/2021
 
Fragilità tout court o fragilità sociale

In questi mesi abbiamo tante volte sentito che il Covid 19 è in grado di produrre i suoi effetti più negativi nei confronti delle persone più deboli, anziani, malati o soggetti fragili.
Ma anche la fragilità soggettiva è condizionata dal quadro sociale di riferimento, dipende dalle condizioni di vita, dal contesto ambientale, dalla capacità ed efficacia di prevenzione o di intervento del sistema sanitario.
A conferma di questo sono arrivati anche i recenti dati dell’Indonesia dove, nell’ultima settimana, sono morti per Covid più di 150 bambini, metà dei quali aveva meno di cinque anni. Il picco di decessi infantili, riporta il Sole 24 Ore del 28 luglio, arriva mentre il Paese affronta un aumento delle infezioni che l’hanno vista superare l’India e diventare il nuovo «epicentro asiatico» della pandemia.
Ad essere colpiti duramente anche giovani, minorenni o bambini che, secondo gli esperti, risultano in molti casi vulnerabili a causa di precarie condizioni di salute dovute ad obesità, diabete, malattie cardiache o malnutrizione.
Nel mondo in cui viviamo non possono esistere “malattie democratiche” capaci di colpire indifferentemente chiunque.
Un mondo che inevitabilmente produce disuguaglianze sociali non può che produrre soggetti fragili, vulnerabili o deboli perché sottoposti a condizioni di vita o a possibilità di cure inadeguate.
In un mondo diviso in classi i soggetti più fragili sono sempre più riconducibili alla classe dominata.