LORO E NOI - 11/05/2021
 
La sindrome del profitto

Dalla versione online della testata il Post del 10 maggio abbiamo appreso che il noto magnate Elon Musk ha fatto una rivelazione shock: sarebbe affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo, annoverato fra i disturbi dello spettro autistico, una sindrome che, per qualche motivo, diversi uomini e donne “illustri” confessano con molta disinvoltura anzi, con malcelato compiacimento. Avete mai sentito un “pezzo grosso” confessare la sindrome dell’odore di pesce o quella del ghiottone?
Musk ha rivelato: «…ho reinventato le automobili elettriche e sto mandando astronauti su Marte in una nave spaziale: pensavate davvero che fossi un tipo normale e rilassato?».
In effetti, quella di Asperger è una sindrome che si associa a comportamenti goffi, all’incapacità di relazionarsi con il prossimo, all’essere dei solitari, completamente assorbiti dal proprio lavoro: un identikit che corrisponderebbe a quello di molti personaggi che hanno fatto la Storia con la "s" maiuscola.
Da un po’ di tempo a questa parte infatti, diversi “crononauti” della psichiatria si sono dilettati a scrutare tra le righe di ciò che la storia ci ha tramandato del carattere delle grandi personalità del passato per scoprire che Michelangelo, Mozart, Newton, Einstein e chissà quanti altri… erano affetti da sindrome di Asperger, e che, se furono dei geniacci, non fu merito che della “sindrome”.
Ma c’è di più. Ormai molti personaggi importanti del nostro tempo, in diversi campi, scoprono di essere segnati dalle “stigmate del genio”: Steve Jobs, Greta Thunberg, ed ora anche Elon Musk.
Come si fa a non riconoscere nel creatore della Apple, tanto intelligente da acquistare e concentrare intelligenze… di altri e di metterle a frutto per il fatturato della sua azienda, il tocco del genio che ispirò a Michelangelo la Cappella Sistina?
Come è possibile non riconoscere, in chi ha aperto gli occhi del mondo sulla catastrofe climatica e su come… non risolverla, degli evidenti tratti in comune con un Newton, matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo, storico e descrittore della legge di gravitazione universale?
Come è possibile non riconoscere, ci chiediamo ancora, nel magnate proprietario di Tesla e finanziatore di razzi interstellari l’appartenenza alla medesima cerchia di “eletti” di chi scardinò la nostra concezione dell’universo materiale con la teoria della relatività ristretta e generale?
Non è evidente che fra i progressi della specie umana, insieme a quelli delle scienze, del pensiero, delle arti, va annoverata anche l’arte di…arricchirsi? L’arte di adeguarsi ai meccanismi del capitalismo per sfruttare corpo e mente di chi non ha i mezzi per disporne libero da condizionamenti economici? 
I membri della classe dominante sono tali anche perché hanno il “tocco”, se non ce l’hai, fai parte del gregge.
Vecchia storia. Un tempo era il sangue, mescolato ad oro, poi la razza, il quoziente intellettivo. Ora è quel “pizzico di follia che fa fare grandi cose” che conferirebbe l’Asperger. .
Chi beneficia di una società divisa in classi ha sempre dovuto giustificare il privilegio e il dominio dei pochi sui molti con delle diversità biologiche, vere o presunte, che renderebbero questo dominio “giusto”, “naturale” e quindi… inevitabile.
Non crediamo affatto che sia l’Asperger a fare dei capitalisti o dei loro apologeti ciò che sono, quanto un’altra sindrome sociale: quella del profitto. Sarà il proletariato a incaricarsi della terapia.