LORO E NOI - 08/03/2021
 
Un giornale qualunque in un giorno qualunque

«Spinta per vaccinare tutti», «Astra Zeneca agli over 65», «La Lombardia parte con le iniezioni ai prof», «Vertice per una nuova stretta», «Lezioni a distanza per 5,7 milioni», «Vaccini e contratti, tutti gli errori dell’Italia e dell’Europa», «Picco d’ingressi in Rianimazione», «Trenta giorni decisivi per evitare che il virus diventi endemico», «Migliaia di assunzioni di tecnici per preparare il Recovery plan», un buon inizio di settimana per il Corriere della Sera dell'8 Marzo, 13 pagine dedicate al nulla cosmico. A più di un anno dall’annuncio della pandemia da Covid 19, una volta sistemati i “fondamentali”, la navigazione continua a vista. Sistemate cioè le questioni inerenti al corretto andamento della produzione industriale, indicata la strada maestra del vaccino come meta salvifica, gli acrobati dell’informazione borghese riescono ancora a dedicare tonnellate di carta stampata a quella che da reale emergenza sanitaria si è trasformata in scusa per giustificare qualsiasi manchevolezza economica o sistemica.
«Il Papa a Mosul “Il terrore non ha mai l’ultima parola”», «Le accuse di Zingaretti in TV», «Renzi a Dubai», «Le condizioni di Conte», con l’unica eccezione vaticana, altre sette pagine dedicate alla politica interna, ovvero alle liti da pollaio così frequenti nelle formazioni politiche (che con parola grossa così si definiscono).
Poi due pagine sugli avvenimenti esteri: rimprovero all’Iran per la mancanza di democrazia, colpetto maramaldo a Trump, i turbamenti della coppia ducale britannica.
Uno speciale di due pagine nel decennale dell’iniziativa “27 ora”, vista la ricorrenza (non sapremmo come altro definire questa data ridotta a spettacolo circense) dell’8 marzo.
E, infine, cronache interne, estere, locali, cultura, sport e motori per arrivare a pag. 55. Una frase abusata ed altrettanto dimenticata di Marx afferma che “l’ideologia dominante è quella della classe dominante” e l’esempio di cui sopra ne è un ottimo affresco.
L’esercizio da fare, come novelli Leonardo aiutati dallo specchio del marxismo, è quello di saper leggere gli avvenimenti dalla prospettiva di classe, evitando complottismi, manicheismi e quant’altre vernici che costantemente ricoprono le colonne di tutta la stampa borghese.