LORO E NOI - 25/01/2021
 
Un diritto universale per pochi

L’emergenza sanitaria ha ampliato le immani contraddizioni del modo di produzione capitalistico, e la politica vaccinale ha messo ancora di più in evidenza come il diritto alla salute sia troppo spesso subordinato alla logica del profitto.
Il manifesto
(edizione online del 21 gennaio) ha riportato come già prima della progettazione dei vaccini, i 15 paesi più ricchi del mondo (circa il 14% della popolazione mondiale) abbiano acquistato da aziende private, ben posizionate nella corsa ai brevetti, il 60% delle dosi stimate disponibili nel 2021 per fornire vaccini alle proprie popolazioni, lasciando il 40% delle dosi per il restante 86% della popolazione mondiale. «Si prevede che solo il 30% della popolazione mondiale sarà vaccinata entro il 2021. Indovinate quale? 39 milioni di dosi dei primi due vaccini brevettati (Usa) sono stati distribuiti in 49 paesi ricchi, mentre nel paese più povero del mondo le dosi sono state …25!».
Il Direttore Generale dell’Oms ha dichiarato che «il mondo è sull’orlo di un catastrofico fallimento morale», ha denunciato gli Stati ricchi e potenti e le grandi aziende farmaceutiche per non aver rispettato gli impegni presi a favore di un accesso generalizzato ai vaccini e ai trattamenti anti Covid19.
Intanto cresce il numero delle persone che si sono arricchite grazie alla pandemia.
La rivista Forbes documenta come nel 2020 il settore della sanità abbia prodotto 50 nuovi miliardari. «I nomi nuovi più significativi sono quelli di Uğur Şahin e Stéphane Bancel: gli scienziati dietro i due vaccini anti-Covid di maggiore successo – quello sviluppato da Pfizer e della tedesca BioNTech e quello di Moderna, azienda con sede nel Massachusetts, che hanno visto il loro patrimonio aumentare esponenzialmente da gennaio in poi». Pressoché sconosciuti all’inizio del 2020, entrambi sono ora multimiliardari. Anche le aziende che sviluppano cure con gli anticorpi e farmaci contro il virus hanno tratto enormi benefici dalla frenesia del mercato. «Perfino le aziende che lavorano dietro le quinte per aiutare le più grandi a testare nuovi medicinali e dispositivi hanno visto il prezzo delle loro azioni raggiungere livelli record».
Di fronte a problemi globali il capitalismo non può che produrre soluzioni parziali, non può che, tutelando il profitto, negare alla maggioranza della popolazione il diritto universale alla salute.