LORO E NOI - 31/08/2020
 
Dalla parte giusta

Stephen Kevin Bannon, giornalista, produttore cinematografico e politologo statunitense, ex stratega della campagna elettorale di Donald Trump nonché suo consigliere fino all’agosto 2017, importante personalità della cosiddetta alt-right, corrente di punta del populismo statunitense, è salito recentemente agli onori della cronaca non solo perché arrestato in patria con l’accusa di frode (e momentaneamente libero sotto cauzione milionaria). Ma soprattutto per essere stato fermato dagli agenti federali delle Poste in Connecticut a bordo di uno yacht di 45 metri, appartenente al miliardario cinese Guo Wengui, come riporta La Stampa del 22 agosto.
E così, l’ideologo dell’internazionale sovranista-populista, l’uomo del popolo e vicino al popolo, contro i poteri forti e le élite globaliste, possessore di contratti milionari con società con sede nei paradisi fiscali, è stato “pizzicato” mentre si dava alle “belle” frequentazioni di miliardari su yacth di lusso. A questo punto però la domanda sorge spontanea: come può il populismo, sorretto da gente come questa, avere un vasto seguito anche nella classe proletaria? Presto detto, basta sfogliare sempre La Stampa dello stesso giorno per incappare in quest’altra notizia: «La lezione di “Zio Joe” alla sinistra italiana ed europea», ovvero come la sinistra del XXI secolo, il “nuovo internazionalismo”, sono al dunque affidati alle capaci mani di un personale politico ormai relegato al mesto ruolo di scendiletto dei gruppi capitalisti globalizzati.
Ma non c’è di che preoccuparsi, in fondo, sia la destra che la sinistra “populiste” hanno ben capito da che parte stare. Una parte che si trova in una posizione diametralmente opposta a quella dei lavoratori…