LORO E NOI - 31/05/2020
 
Spudorati oltre ogni limite

La politica italiana sta attraversando una strana fase in cui sembra non esistano più remore a quello che si può affermare pubblicamente.
Dichiarazioni fatte la mattina e smentite la sera, prese di posizioni dure nel momento del bisogno che diventano poi ben più morbide dopo breve tempo a seconda dell’occorrenza.
E i lavoratori presi letteralmente “per i fondelli” senza alcun ritegno.
In questo paludoso contesto, di recente è toccato anche al Presidente dell’INPS fare la sua parte.
L’INPS, fondamentalmente sostenuto dai versamenti dei lavoratori, viene così utilizzato per “riempire di soldi gli italiani”.
La cassa integrazione tarda ad arrivare? L’età pensionabile aumenta sempre più? L’INPS prende dai lavoratori e a pioggia distribuisce anche a chi salariato non è? Non importa. L’INPS paga e paga bene.
Stando a quanto riportato dall’Huffpost del 24 maggio, «“Se a gennaio qualcuno mi avesse detto che oggi avremmo gestito 26 miliardi di euro (oltre ai 10 del decreto Cura Italia), riuscendo a coprire 18 milioni di persone (e 11 milioni di persone nel decreto Cura Italia), io lo avrei scambiato per un matto. Invece è esattamente quello che stiamo facendo”. A dirlo in un’intervista a Tpi intitolata “Stiamo riempiendo di soldi gli italiani, 26 miliardi di euro a 18 milioni di cittadini” è il presidente dell’Inps […]».
Quando sono in ballo gli interessi (in questo caso diretti) dei lavoratori, i rappresentanti politici della classe dominante, generalmente attenti, diventano inverosimilmente svagati e spudorati.