LORO E NOI - 15/05/2020
 
Affinità innaturali

Non rassicura leggere l’articolo firmato da Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, e pubblicato su Il Sole 24 Ore venerdì 8 maggioUna nuova fase di concertazione. La lezione di Ciampi e quel patto che ora serve al Paese»).
Nell’articolo la leader della Cisl auspica l’avvio di una nuova fase di concertazione tra le parti sociali che «possa guardare oltre l'emergenza sanitaria in modo da costruire un nuovo modello sociale di sviluppo, di cambiamento e di modernizzazione complessiva del Paese».
Una fase in grado di definire una nuova agenda politica con risorse e obiettivi definiti e «con responsabilità reciproche».
Una proposta marcatamente interclassista che vorrebbe conciliare le esigenze del lavoro con le esigenze di competitività delle imprese. La Furlan chiama i lavoratori al senso di responsabilità, alla necessità di superare le ideologie per costruire, tutti insieme, il futuro del Paese, ribadendo la disponibilità sindacale alla contrattazione aziendale e territoriale. «Il mondo del lavoro non ha bisogno di conflittualità ma di accordi e di contratti innovativi per riorganizzare in assoluta sicurezza la produzione».
Si tratta di un articolo che per posizioni assunte, linguaggio utilizzato, argomentazioni riportate avrebbe potuto essere scritto tranquillamente da qualunque rappresentante di qualunque associazione padronale.
Ormai la sensazione che i dirigenti dei sindacati confederali si trovino più a loro agio nello scrivere per il giornale della Confindustria che nell’organizzare lotte, scioperi e proteste, che siano più affini ai padroni che non ai lavoratori che dovrebbero rappresentare, diventa sempre più certezza.