LORO E NOI - 30/11/2019
 
Piangeranno sempre sull'acqua versata

Alluvioni e terremoti si ripresentano ovviamente senza preavviso, ma non sono fenomeni naturali nuovi e rari, tutt'altro. Inoltre si conoscono perfettamente i luoghi a rischio. Eppure ogni volta l'evento naturale mette in luce l'inadeguatezza del sistema capitalistico.
Venezia sprofonda nel mare, mentre i lavori del Mose, la diga artificiale che potrebbe proteggerla, sono fermi da cinque anni.
In Italia sono 620 mila le aree a rischio frana e in media ogni anno dieci persone perdono la vita per eventi avversi in questi luoghi. Negli ultimi giorni le alluvioni in Liguria e Piemonte, e in mezza Italia, hanno fatto suonare gli allarmi.
Una piccola frana ha provocato il crollo di una porzione di viadotto lungo la A6 Torino-Savona.
Il direttore dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Fausto Guzzetti spiega che «le frane di piccole dimensioni sono difficili da prevedere, l'unica cosa da fare è il monitoraggio e la manutenzione di lungo periodo di ponti, viadotti, strade, strutture». Fare questo ha però un costo nel capitalismo che va a sottrarsi ai potenziali utili.
I viadotti verso la Liguria sono stati chiusi per sicurezza, determinando così l'isolamento della regione già colpita dall'implosione del Ponte Morandi.
Quest'ultimo è addirittura franato in assenza di un singolo evento avverso imprevisto, semplicemente non ha ricevuto nemmeno le manutenzioni per la normale azione corrosiva dell'usura da utilizzo e del tempo. Le ultime vicende giudiziarie hanno inoltre svelato che già nel 2014 era girato nel Cda del gruppo Atlantia un documento in cui si parlava di "rischio crollo", poi trasformato nel 2017 in una meno critica "perdita di stabilità".
Il capitalismo ha dunque evidenti difficoltà a far fronte ai dissesti idrogeologici, e alla generale prevenzione dei rischi futuri, poiché sul piatto della bilancia prevalgono prepotentemente gli imperativi di profitto e consenso nel presente più prossimo e immediato. É la cecità intrinseca della borghesia e dei suoi rappresentanti politici e non c'è operazione chirurgica che possa guarirla.