LORO E NOI - 15/11/2019
 
Alleati contro la specie

Parlare di sovrappopolazione nel capitalismo, un sistema che vige sull’anarchia della produzione, ha un senso davvero relativo.
Affermare che “siamo in troppi” e che “purtroppo, non ce n’è per tutti”, quando sul nostro pianeta abbiamo una parte della popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno e vi sono poi singoli individui che registrano un patrimonio personale pari al PIL annuale di interi Stati, diventa al dunque non solo profondamente falso, ma anche ipocrita e stucchevole.
Non solo, ma pur di dare linfa a questa ideologia pelosa, si riscopre di volta in volta la teoria malthusiana, quella che attribuisce sostanzialmente alla pressione demografica la diffusione della povertà e della fame nel mondo.
Una teoria già smentita dalla storia.
Per Malthus la popolazione cresce in maniera esponenziale, mentre le risorse per mantenerla crescono in progressione aritmetica. Quindi le risorse non stanno al passo con la crescita della popolazione. Ben oltre un secolo di sviluppo capitalistico, pur con tutti i suoi squilibri e le sue contraddizioni, dimostrano il contrario di tale assunto.
Ma non per tutti l’evidenza empirica e la smentita scientifica di una teoria sono sufficienti per metterla per sempre nel cassetto della storia, anzi, le teorie neomalthusiane sembrano stiano vivendo una nuova giovinezza.
L’8 novembre, nella trasmissione “Uno, nessuno, cento Milan” di Radio 24, vengono ospitati due personaggi che parrebbero agli antipodi dal punto di vista ideologico, ma che entrambi danno per scontata la correttezza della teoria di Malthus. Una esponente radicale ed un prete. Il problema che affrontano è l’arretratezza e povertà di alcune regioni africane e il problema delle morti per fame che affligge queste zone. Perché molti Stati africani si trovano in queste orribili condizioni? La risposta fornita  è che c’è un eccesso di popolazione, da quelle parti fanno troppi figli.
Che fare, quindi?
Per l'esponente radicale bisogna rendere molto più economici se non gratuiti gli strumenti anticoncezionali, e informare la popolazione della loro esistenza e funzionalità.
Per il prete bisogna far sviluppare capitalisticamente di più queste zone, in modo che arrivino al “benessere” occidentale, dove si fanno meno figli (praticamente a crescita zero). In definitiva, pur di non mettere in discussione l’attuale sistema sociale capitalistico, due personaggi in linea di principio così differenti, sono accomunati dal loro “odio” per la specie umana.
Eh sì, la specie umana non deve moltiplicarsi, il suo numero non deve crescere, anzi, sarebbe bene che diminuisca in quanto, come dicevamo: “purtroppo, non ce n’è per tutti”.
Quando si tratta di affrontare le contraddizioni capitalistiche, con l’intento di non mettere in discussione il capitalismo stesso, le differenze ideologiche si assottigliano, il diavolo si allea con l’acqua santa.
Uniti per necessità e alleati contro la specie… la nostra.