LORO E NOI - 23/09/2019
 
La pelosa meraviglia dell’ovvio quotidiano

Sulla tragedia del ponte Morandi molto si è scritto, vari rappresentanti politici, soprattutto di provenienza Cinque Stelle, ma non solo, si sono “stracciati le vesti”, accusando i dirigenti di Autostrade per l’Italia di aver pensato soltanto ai propri interessi aziendali e non al “pubblico servizio”.
Davvero? L’economia capitalistica attribuisce assoluta priorità al profitto? L’imprenditoria italiana, così tanto celebrata e apologizzata dai politici nostrani – che siano populisti o liberali, sovranisti od europeisti, su questo regna davvero la massima concordia nazionale – pensa a valorizzare il capitale, trascurando tutto il resto?
Beh, questo è davvero incredibile…
Come incredibili sono le dichiarazioni, riportate sul Corriere della Sera del 15 settembre, del magistrato del tribunale di Genova che ha disposto gli arresti nel quadro dell’inchiesta sulle informazioni distorte circa la condizione dei viadotti, sugli interventi di manutenzione pilotati per ridurre i costi: «La logica che guida le scelte di Aspi e Spea è quella strettamente commerciale, che prevale sulla finalità di garantire la sicurezza».
Però, un’azienda che pensa “solo” a fare profitto, a valorizzare il capitale. Da non credere…
Nelle intercettazioni dei vari direttori e dirigenti di Autostrade compare anche una conversazione dell’ex direttore delle manutenzioni e investimenti: «Devo spendere il meno possibile, sono entrati i tedeschi, sono entrati i cinesi, devo ridurre al massimo i costi…lo capisci o non lo capisci?».
Eh già, lo capiamo o non lo capiamo che la concorrenza tra aziende è una lotta in cui bisogna ridurre al minimo i costi, nel caso specifico si tratta delle manutenzioni delle strade, dei ponti, dei viadotti ecc. e massimizzare i profitti? Eppure, di tutta questa limpida, lapalissiana logica capitalistica ci si accorge soltanto ora?
Davvero il personale politico di varia estrazione si meraviglia del normale funzionamento del mercato e della concorrenza?
A questa pelosa meraviglia ovviamente non crediamo, fa parte soltanto del solito “gioco” delle rappresentanze politiche e degli apologeti della borghesia che, per “imbellettare” l’orrore del normale funzionamento della società capitalista, si meravigliano dell’ovvio quotidiano.