LORO E NOI - 27/04/2019
 
Un futuro già scritto

Vivere più a lungo e bene dovrebbe essere una bella notizia, invece, quando si parla di spese previdenziali, le belle notizie vengono salutate con preoccupazione. Il tema dell’allungamento della vita media è stato in Italia utilizzato e strumentalizzato per giustificare una serie di riforme volte ad allungare l’età lavorativa, a ridurre le pensioni, a peggiorare ulteriormente le condizioni di vita di milioni di salariati desiderosi, dopo decenni di lavoro, di godersi il meritato riposo. Il tema pensionistico travalica però i confini nazionali, tocca altri Paesi ed è prepotentemente arrivato anche in Asia.
Internazionale
(19/25 aprile 2019) riporta come dal Giappone alla Corea l’invecchiamento della popolazione stia trasformando la società. In Corea del Sud, dove la natalità è ai minimi storici, la popolazione in età da lavoro (dai 15 ai 64 anni) è calata per la prima volta nel 2017, e nel 2065 probabilmente sarà la più anziana del mondo sviluppato. In Giappone la popolazione lavorativa diminuisce dal 1995. «Il sistema previdenziale pesa sempre di più e i lavoratori che se ne fanno carico sono sempre di meno».
Anche in Cina le nascite sono diminuite nonostante l’allentamento della politica del figlio unico e si paventa la prospettiva di un sistema previdenziale sempre più fragile. Le pensioni sono considerate un costo sociale che rischia di incrementare il debito pubblico, una tesi che in Italia conosciamo bene.
Sembra un futuro scritto, la popolazione invecchia e quindi è necessario rivedere, in termini peggiorativi, il sistema previdenziale per arginarne i costi. Alla borghesia il compito di trovare giustificazioni per le prossime riforme pensionistiche, al proletariato il compito di rispondere.
Di ricordare alla classe dominante che il debito pubblico si può ridurre in altri modi senza ulteriormente peggiorare la condizione del proletariato.
Che la pensione è un salario differito che deve permettere a chi ha smesso di lavorare di continuare a vivere una vita dignitosa.
Che alle vecchie o nuove ricette della borghesia si può rispondere con la lotta di classe.
Il vivere più a lungo e in salute è una buona notizia, con buona pace di chi considera il profitto e lo sfruttamento l’unico paradigma in grado di determinare il futuro di milioni di lavoratori e con buona pace di chi ha escluso la lotta di classe tra le variabili che possono contribuire a determinare il nostro futuro.