LORO E NOI - 26/12/2018
 
RINNEGARE IL PASSATO PER MISTIFICARE IL PRESENTE

Il presidente cinese Xi Jinping, celebrando il quarantesimo anniversario della riforma e dell'apertura della Cina al mercato voluta da Deng Xiaoping, ha avuto modo di differenziarsi con una parte importante della storia cinese, il periodo della Rivoluzione Culturale di Mao Zedong. In linea con il riformismo di Deng Xiaoping, ha affermato, come riportato su La Stampa versione online del 19/12/2018, che durante la Rivoluzione Culturale la Cina ha sfiorato il collasso economico e che in quel nefasto periodo la povertà era tale che «Avevamo tagliandi per il grano, per i vestiti, per la carne, per il pesce che sono stati consegnati al museo della storia».
Una dura critica, non nuova per la verità, nei confronti di Mao, ma che non va fino in fondo, lasciando intatta la mistificazione più grande. Spacciare per socialismo il capitalismo di stato cinese. Infatti Xi Jinping ha avuto modo di precisare che il modello cinese si basa su un "socialismo con caratteristiche cinesi".
La negazione del marxismo nella teorizzazione del socialismo in un solo Paese di staliniana memoria continua, passando dal socialismo bolivariano per approdare al socialismo con connotazioni cinesi. In questo caso la mistificazione è portata avanti per dare continuità e legittimazione al potere esercitato dal partito unico: «Solo migliorando la leadership e la governance del partito - ha detto Xi - potremo avere la garanzia che la nave dell'apertura e della riforma potrà continuare il suo viaggio».
I leader politici del capitalismo, senza vergogna, possono rinnegare parte del loro passato, alla bisogna, per rappresentare i concreti interessi di frazioni borghesi e possono impunemente continuare nella mistificazione della storia e di concetti cari alla lotta del proletariato mondiale. Oggi, come ieri, sta a noi marxisti il compito di svelare la "truffa storica" che gli epigoni del capitale continuano a perpetrare, rinnegando il loro passato per mistificare il nostro presente.