Drammi, disagi e vacanze
Il Fatto Quotidiano del 9 luglio descrive il «dramma», così viene letteralmente definito, vissuto da milioni di passeggeri in procinto di partire per la sospirata vacanza. Un dramma causato dalle lotte sindacali esplose in Ryanair che hanno già provocato la cancellazione di migliaia di voli. Tra gli inconvenienti che i vacanzieri devono spesso sopportare oltre al ritardo dei voli, all'overbooking, allo smarrimento dei bagagli, alle truffe e ai raggiri perpetrati dai tour operator, viene così annoverato anche lo sciopero dei lavoratori del settore dei trasporti. Anche il quotidiano più vicino all'ala sinistra di Governo non si tira indietro quando si tratta di attaccare il diritto di sciopero. Il reale disagio spesso conosciuto da chi si appresta ad andare o a tornare dalle vacanze diventa un dramma. Delle dure condizioni di lavoro, invece, a cui sono sottoposti i lavoratori delle compagnie aeree low cost, e non solo, non si parla. Le loro lotte e i
loro scioperi appaiono quasi come un dispetto fatto appositamente per rovinare le vacanze di milioni di persone. I contratti di lavoro in Ryanair sono stipulati da compagnie interinali, i salari sono bassi, si è pagati a ore di volo senza nessuna garanzia nel caso non si lavori, e i dipendenti, dopo essere stati spremuti durante il periodo estivo in cui il traffico aereo è più intenso, vengono lasciati, con facilità e con ogni tipo di pretesto, molto spesso a casa. Ma della vita che conducono i salariati di questo settore è meglio non parlare. L'unica cosa che conta è andare finalmente in vacanza.
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