LORO E NOI - 24/06/2018
 
Armi di distrazione di massa

No, non ci riferiamo agli smartphone, anche se la regista australiana Eva Orner, autrice di un documentario sull'argomento, è arrivata alla conclusione che mediamente viene guardato 150 volte al giorno, ovvero ogni 7 minuti (frequenza in genere solo rallentata quando si è alla guida dell'automobile). Ci riferiamo invece alla campagna strumentale dell'emergenza migranti. Emergenza che si dissolve e riappare a intermittenza, a seconda della bisogna. Dopo essere magicamente scomparsa nei tre mesi di trattativa per la formazione del nuovo governo gialloverde, a dimostrazione che non era un problema posto a livello sociale, riemerge con forza ora che al ministero degli Interni ha trovato consacrazione Matteo Salvini, che di questi temi è il grande mattatore. E' in corso una vera e propria campagna politica, che sta dando i suoi frutti in termini di consenso e popolarità al leader leghista. Il pugno duro nella gestione dell'imbarcazione Aquarius (a dimostrazione che imperialismo straccione non vuol dire che non sia feroce), così come i proclami patriottardi contro le istituzioni europee e altre nazioni del continente, avrebbero portato la Lega a superare addirittura i Cinque Stelle nei sondaggi. Secondo l'Istituto Noto, ma anche per Swg, il Carroccio oggi raccoglierebbe il 29% dei consensi, contro il 27% dei pentastellati. Dato ancora più interessante è come questa ondata, dalla indubbia valenza razzista, sia penetrata e presente tra le fila dell'elettorato del Partito Democratico. Il giornalista e sondaggista per il Corriere della Sera, Nando Pagnoncelli, riferisce come la linea dura sui migranti sia apprezzata da quasi un terzo dei simpatizzanti PD. Non ci stupisce, in primo luogo perché quest'elettorato è anch'esso in gran parte piccolo borghese e parassitario, come quello delle altre forze politiche borghesi. In secondo luogo, perché il passato ministro degli Interni, Marco Minniti, aveva già incentrato la sua azione nel solco di una stretta dei flussi migratori. Lo certifica del resto l'OCSE: gli sbarchi in Italia già l'anno scorso sono diminuiti del 34% rispetto al 2006. In termini assoluti si tratta di 119 mila migranti arrivati via mare in un intero anno, non proprio i numeri di un'emergenza sociale. Il punto è che forze piccolo borghesi, ora giunte ai vertici dello Stato, stanno impugnando questo argomento forte, trovando il via libera dalla maggior parte della stampa borghese, anche perché, nonostante i capitalisti abbiano bisogno di forza lavoro straniera da sfruttare a salari inferiori, fa sempre comodo distrarre eventuali malcontenti sociali e frustrazioni indirizzandoli verso i profughi, i neri o gli immigrati. Tutto ciò che contribuisce a dividere il campo oggettivo dei salariati e degli sfruttati torna sempre buono al normale funzionamento del modo di produzione capitalistico: razzismo e nazionalismo sono due delle migliori frecce di cui dispone la classe dominante nella sua velenosa faretra.