LORO E NOI - 28/05/2018
 
Robespierre e la mancanza di memoria della borghesia

Si sono sprecati commenti, aggettivi, confronti e paragoni storici, il più delle volte inappropriati, per descrivere quello che sembrava il probabile nuovo Governo, targato Lega-Movimento 5 Stelle, che, sotto la guida di Giuseppe Conte, avrebbe dovuto rappresentare gli interessi dell’imperialismo italiano. In un articolo apparso sul Il Giorno (25 maggio “«Io, avvocato del popolo» Come Robespierre”) addirittura, l’autodefinizione di «avvocato del popolo» datasi dall’allora presidente del Consiglio incaricato, ha riportato alla memoria niente di meno che la figura di Maximilien de Robespierre. Una figura caduta nell’oblio, trascurata dalla stessa borghesia che, da classe di potere, ha ormai rigettato ogni forma di impulso rivoluzionario e dimenticato quando da subalterna è diventata classe politicamente dominante. Nell’articolo citato, il rivoluzionario francese viene descritto come «uno psicopatico» che «applicava la repressione per difendere quella che era secondo lui la democrazia», «un tiranno assetato di sangue» che ha contribuito a creare una «parodia di giustizia» negatrice delle principali libertà individuali.
Robespierre, ci limitiamo a ricordare, ha invece rappresentato l’espressione politica di una classe rivoluzionaria che con la presa del potere ha adeguato la forma sovrastrutturale ai mutamenti sociali ed economici emersi nei secoli precedenti.
La borghesia ha avuto nella storia una funzione sommamente rivoluzionaria. Dove è giunta al potere, ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, ha trascinato nella civiltà intere nazioni, ha costretto tutti i popoli ad adottare le forme della produzione borghese. Ha creato un mondo, ci hanno insegnato i grandi maestri della scuola marxista, a propria immagine e somiglianza. Da classe rivoluzionaria è diventata classe dominante, una classe reazionaria senza più memoria storica. Una classe in grado di tramandare il proprio potere grazie all’apparato statale e agli organi che lo rappresentano. Non sappiamo che caratteristiche avrà il prossimo Governo italiano, quali forze politiche lo sosterranno e chi lo guiderà. Sappiamo che, sul terreno della lotta di classe, sarà un Esecutivo in continuità con i precedenti, un Governo reazionario, espressione di interessi borghesi e nemico dei lavoratori.
Un Governo in continuità col passato nel perpetuare il dominio borghese sulla classe operaia.
Più che a Robespierre, il futuro premier italiano, chiunque esso sia, si ispirerà a una delle tante figure che la reazione borghese ha prodotto nel corso della sua storia