LORO E NOI - 15/04/2018
 
L'inarrestabile concentrazione capitalistica

La rivista statunitense Forbes redige regolarmente la classifica dei miliardari a livello mondiale. La cifra complessiva e aggiornata di questi è stimata essere pari a 2208 individui, distribuiti in 72 Paesi diversi. Negli Stati Uniti risiede ancora il maggior numero di questi "paperoni" (585) e 13 delle prime venti posizioni sono appannaggio statunitense.
Il capitalismo cinese è però in rapida ascesa anche su questo versante esprimendo ora ben 373 miliardari. Tra questi oltre un centinaio hanno un seggio tra i cinque mila membri del Partito Comunista Cinese che siedono nel Parlamento. Se si considerano i membri del Partito che in quell'assise hanno un patrimonio di oltre 300 milioni di dollari la cifra sale a 153 individui, "compagni" (da leggersi in senso ironico ovviamente) più uguali degli altri. Stando ai dati della società di consulenza Hurun il patrimonio di questi grandi capitalisti è salito di circa un terzo nel corso dell'ultimo anno.
È come se avessero aggiunto ai loro averi un qualcosa che si avvicina al Pil della Svizzera. Anche l'ideologia borghese fatica, a differenza di come poteva fare con URSS o Cuba, a spacciare come socialismo reale, quest'ibrido tra capitalismo di Stato e privato in cui, come altrove, opera l'inarrestabile tendenza alla concentrazione dei capitali che agisce infischiandosene bellamente di qualsiasi rivestimento ideologico della realtà.
I dati a livello globale confermano questa legge immanente del capitalismo: il patrimonio dei 2208 signori menzionati sopra è stimato in 9100 miliardi di dollari, circa cinque volte il Pil italiano. Ma il dato più significativo è il trend di crescita di questa massa di capitali, pari al 19% in un anno: un'aumento di tre volte più rapido rispetto alla cifra ufficiale del Pil cinese dell'anno scorso. Il Capitale di Marx trova oggi grandiose conferme su scala enormemente ampliata. Più che di statue per celebrare il duecentenario della nascita dell'uomo Marx (o di simpatici semafori nella bella Treviri), siamo ancora più convinti che abbiamo bisogno di uomini che si rimettano con passione e serietà alla scuola del suo metodo scientifico.