LORO E NOI - 30/03/2018
 
L'homo europeus

Colpisce constatare come il tradizionale europeismo italiano abbia ormai lasciato il campo ad una visione politica più realistica delle istituzioni comunitarie e dei rapporti di forza che le sostanziano. Adriana Cerretelli sulle pagine de Il Sole 24 Ore, per esempio, denuncia la natura nazionale di un'Europa diventata la cornice entro cui garantire, tutelare e difendere gli interessi degli Stati aderenti. Di un'Europa caratterizzata, sempre più, dal peso preponderante della Germania la cui forza nei poteri comunitari è ormai evidentissima. Berlino è in grado di fare il bello e il cattivo tempo grazie ad un sistema, costruito negli anni, che le permette di tutelare la sua visione d'Europa rispetto a quella degli altri. «Gli organigrammi delle istituzioni UE dicono che oggi in Europa c'è quasi sempre un tedesco nei posti chiave». Si tratti di bilancio, piani di investimenti, vigilanza bancaria, fondi salva-banche o salva-stati, Commissione, servizi diplomatici, i tedeschi sono ai vertici dei più importanti organismi dell'Unione da cui difendono i propri interessi nazionali. «Quando a fine anno prossimo scadrà il mandato di Mario Draghi, il cerchio potrebbe chiudersi con la conquista più ambita: la presidenza della Bce per l'attuale presidente della Bundesbank, Jens Weidmann». Le istituzioni europee insomma non hanno prodotto, sostiene la Cerretelli, «l'homo europeus».
Rimane però, tedesco, francese, italiano che sia, l'uomo borghese, l'uomo che tutela i propri interessi, ai danni della classe sfruttata, grazie al proprio Stato imperialistico.
Gli Stati nazionali non hanno smesso, con il consolidamento delle istituzioni europee, di esercitare la loro natura imperialistica. La esercitano, in Europa, all'interno delle sovrastrutture comunitarie.
Alla borghesia il compito di denunciare l'azione invasiva degli imperialismi concorrenti, al proletariato il compito di denunciare il proprio imperialismo che nel vecchio continente, lo dicevamo anche quando l'ideologia dell'integrazione europeista era preponderante, mantiene una connotazione tipicamente nazionale.