LORO E NOI - 31/12/2017
 
Non ce n'è per tutti, ma c'è molto per pochi

Su La Stampa del 27/12/2017, versione online, viene riportata una breve dissertazione sulla classifica dei miliardari pubblicata dalla rivista Bloomberg. Così veniamo a sapere che nel 2017 i 500 uomini più ricchi del mondo hanno aumentato la propria ricchezza del 23%, toccando quota 5.300 miliardi di dollari.
1.000 miliardi di dollari in più che vanno ad aumentare questo ingente patrimonio.
Non ci interessa addentrarci su chi siano questi "eletti", sulle loro attività, ecc. Ci interessa invece sottolineare come tutto ciò avvenga in un periodo generalmente definito di crisi, di vacche magre, in cui i lavoratori vedono costantemente peggiorare le proprie condizioni di lavoro e di vita, in cui devono accettare contratti di lavoro sempre più sfavorevoli rispetto alle condizioni passate, aumenti costanti dell'età pensionabile e fenomeni di pura indecenza e barbarie come gli esodati.
La ricchezza di pochi aumenta, a ritmi quasi vertiginosi, ma l'ideologia borghese ci vuole senza tregua convincere che la crisi colpisce tutti, che bisogna tirare la cinghia, lavorare sodo e senza lamentarsi perché l'economia "va così".
Ai lavoratori viene inoltre indicato, sempre meno velatamente, che i loro problemi non sono generati dal fatto che vivono in un sistema sociale che si nutre dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, ma che ci sono degli individui, lavoratori immigrati, che rubano loro il pane e che in fondo è giusto che siano sfruttati o schiavizzati, e che, purtroppo, la coperta è sempre più corta e non ce n'è per tutti.
Già, a leggere la classifica di Bloomberg, parrebbe proprio che questi miliardari arrivino da un altro mondo, un mondo che segue leggi diverse dal nostro.
Ma i 500 uomini più ricchi del mondo non vivono su Marte, ma sul nostro stesso pianeta, non sono figure esoteriche che aleggiano al di fuori della nostra società, ma sono parte di essa, anzi è proprio grazie all'attuale società che questi figuri possono aumentare di anno in anno il proprio colossale patrimonio. Una società che drena la ricchezza prodotta dal proletariato di tutto il mondo per farla affluire nelle tasche della borghesia e di questi 500 "fortunati" paperoni, non merita il sacrificio di sangue e sudore dei lavoratori, non merita di continuare a generare barbarie e contraddizioni insanabili.
Merita solo di essere abbattuta, una volta per tutte.