Tra l'«oggi» e il «domani»
Su Rai Radio 1, nella puntata del 5 novembre del programma Voci dal mondo, si è parlato di malnutrizione infantile a livello globale. Questa piaga, infatti – alla faccia dei tanti cantori del capitalismo e del suo mercato globale che, tempo al tempo, avrebbe debellato anche la fame – permane, e con numeri da brivido: ogni anno muoiono tre milioni di bimbi al mondo, senza contare i 155 milioni di bambini sotto i 5 anni che soffrono di malnutrizione cronica. Filippo Ungaro, responsabile comunicazione di Save the children, ricorda i (minimi) impegni assunti dai maggiori Stati del mondo (0,7% del Pil agli aiuti allo sviluppo) e il loro generale mancato rispetto. Il portavoce dell'organizzazione umanitaria osserva con sdegno come a livello globale sussistano tutti i mezzi per porre fine a questo dramma «dall'oggi al domani». Ma, aggiungiamo da parte nostra, le possibilità “tecniche” da sole non bastano e la Storia non si muove in base allo spontaneo e
generalizzato riconoscimento di logiche astratte e razionali a tutela della specie umana nel suo insieme. Tra l'«oggi» in cui milioni di esseri umani soffrono e muoiono perché non costituiscono un adeguato mercato e il «domani» in cui ogni essere umano, in quanto tale, potrà essere parte di una produzione organizzata per il soddisfacimento delle autentiche esigenze dell'umanità, c'è l'abbattimento del capitalismo. Senza questo epocale passaggio storico, lo scandalo della fame e della malnutrizione accompagnerà i distorti progressi della tecnica, della tecnologia, della scienza, della cooperazione umana asservite al capitale. Solo il «domani» del socialismo ci porterà fuori dall'«oggi» della barbarie capitalistica.
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