Malattie socialmente trasmesse
Non è per nulla edificante il quadro sulle condizioni sanitarie degli italiani descritto da la Repubblica (edizione online) del 21 settembre scorso. Sono sempre meno le risorse a disposizione delle persone e delle famiglie da impiegare per la salute e per l'acquisto di farmaci, così sempre più italiani sono affetti «dal morbo della povertà sanitaria» e la metà di loro soffre di disagio psichico. Lo sviluppo di una serie di malattie psichiatriche (disturbi di ansia, di personalità e del tono dell'umore) fa leva sulle condizioni economiche e sociali e sul fattore povertà. Esiste quindi una chiara discriminante tra benessere e malattia: la povertà, una discriminante sociale che crea inevitabilmente le premesse per inadeguate condizioni di salute. Sono in aumento gli italiani con disagio mentale e «sebbene non si possa ancora parlare di nesso causale tra povertà e aumento di incidenza di malattie croniche - spiega Silvano Cella, docente di farmacologia clinica all'università degli studi di Milano e responsabile delle analisi farmaco-epidemiologiche dell'Osservatorio donazione farmaci – possiamo sicuramente affermare che una coesistenza e un legame però ci siano. L'aumento della povertà sanitaria si ripercuote dunque in tutte le fasi che accompagnano lo sviluppo di queste malattie: dalle visite specialistiche, alla diagnosi fino al consumo dei farmaci».
La povertà gioca un ruolo essenziale anche nello sviluppo delle malattie croniche di tipo endocrino-metabolico, diabete mellito e ipertensione, molto più dell'appartenenza etnica e della migrazione. «Complessivamente i dati confermano che il panorama epidemiologico internazionale sta rapidamente mutando: fino al secolo scorso le malattie croniche sembravano colpire soprattutto i Paesi più sviluppati, mentre in quelli a basso e medio reddito prevalevano le malattie infettive. Oggi invece, anche in paesi emergenti, come l'Africa ad esempio, stiamo assistendo ad una vera e propria 'epidemia' di malattie croniche come l'ipertensione ed il diabete». La comunità scientifica sta discutendo sulla necessità di definire queste patologie croniche come «malattie socialmente trasmesse», malattie trasmesse da comportamenti malsani, dal degrado ambientale e da inadeguate situazioni economiche. Malattie figlie delle contraddizioni del sistema capitalistico.
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